Temperatura: sono piante rustiche che  sopportano anche qualche grado sotto lo zero. Temono, però, le gelate  primaverili e le posizioni esposte a venti freddi. Alcune specie per  contro tollerano meglio il freddo e i venti freddi. Non tollerano  temperature invernali al di sopra di 15 °C.
 Luce: posizione ombreggiata o semiombreggiata,  comunque riparata dal troppo sole. Alcune specie tollerano anche i raggi  diretti del sole e i venti freddi.
 Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare  abbondantemente in primavera-estate; ridurre le somministrazioni in  autunno-inverno. Sarebbe preferibile utilizzare acqua non calcarea (ad  esempio piovana). Nel caso questo non sia possibile, basta aggiungere  all’acqua del sequestrene per tre volte, in estate. L’umidità ambientale  dovrebbe essere alta e, nel nostro paese, può diventare un problema in  estate, quando risulta più difficile mantenere il clima fresco, umido e  arieggiato. In ogni caso saranno di giovamento spruzzature del fogliame  con acqua non calcarea.
 Substrato: terreno non calcareo, a pH  tendenzialmente acido (4,5-5,2) di medio impasto, sciolto. Terreni  troppo calcarei o compatti possono essere corretti con l’aggiunta di  torba e/o terriccio di foglie. In vaso utilizzare una miscela a base di  terra di foglie di faggio, di quercia e di castagno (lasciando nel  terreno gli zeccoli più grossi per rendere il terreno più arieggiato),  terra di erica e torba, con aggiunta di aghi e rametti di conifere. I  rododendri non hanno bisogno di molta terra, ma vogliono intorno  parecchia aria.
 Concimazioni ed accorgimenti particolari:  eliminare i fiori appassiti facendo attenzione a non rovinare i nuovi  germogli che si formano sotto gli apici fiorali. Per quanto riguarda le  concimazioni, è sufficiente una somministrazione con prodotto a lenta  cessione (tipo Osmocote per acidofile) a inizio primavera.
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