L'ACERO GIAPPONESE Bonsai

L'ACERO GIAPPONESE Bonsai

Scritto da Ivano Savegnago

ACER PALMATUM - SCHEDA DI COLTIVAZIONE    

Famiglia: Aceraceae / Sapindaceae
Genere: Acer
Specie: Acer palmatum

Nome comune: "Acero giapponese" 

Originario di Cina, Corea e Giappone, è un albero deciduo a chioma arrotondata con delle foglie a 5-9 lobi poco o molto profondi, verdi, lunghe 5-12cm, da arancioni a gialle o rosse in autunno. I piccoli fiori rosso porpora, portati in piccoli corimbi penduli, sono seguiti da samare rosse nel tardo autunno.

L'Acer palmatum come Bonsai assume delle proporzioni strepitose, che poche altre piante riescono a dare, sia come ramificazione che come superficie fogliare, e per questo motivo è probabilmente una delle specie con tradizione più consolidata e antica. In autunno assume dei colori bellissimi che lo rendono ancor più decorativo, e spesso è con questi colori che vengono esposti degli esemplari alle mostre.


PORTAMENTO: 

eretto o ricadente a seconda della varietà.


FOGLIE: 

decidue, mutano di colore in autunno producendo tonalità sgargianti.

  
FIORI: 

 piccoli, rosso porpora, portati in piccoli corimbi penduli.


FIORITURA: 

fra Marzo e Maggio a seconda della latitudine.


FRUTTI: 

samare rosse dalla fine dell'estate a tutto l'autunno.


TERRENO: 

una miscela che trattenga buone quantità d'acqua ma sia ben drenata.

Con INERTI - Akadama 40%, Kiryuzuna 40%, sabbia 20% è una soluzione che permette frequenti irrigazioni in estate senza danni alle radici.

Con TERRICCIO - Akadama 60%, terriccio 30%, sabbia 10% è una soluzione che ha una maggiore ritenzione idrica e permette d'irrigare qualche volta in meno.


ESPOSIZIONE: 

PRIMAVERA - pieno sole, epoca in cui la pianta produce le foglie nuove, in modo da permettere alla pianta una crescita vigorosa e compatta, e di produrre foglie dai colori più intensi e dimensioni più contenute.

ESTATE - Mezz'ombra o ombra (a seconda della latitudine) per non danneggiare il fogliame che si accartoccerebbe, mentre è una buona idea sistemare la pianta su un sottovaso pieno di ghiaia mantenuta umida per ricreare le condizioni ideali di umidità.

AUTUNNO - pieno sole, salvo stagioni particolarmente calde che richiedono di aspettare che le temperature calino. La luce serve per dare i colori migliori anche nel periodo autunnale, 

INVERNO - l'acero è una pianta che resiste bene al freddo, in meridione può stare all'aperto in pieno sole, mentre nelle regioni più fredde è opportuno riparare almeno l'apparato radicale dal gelo con una pacciamatura, o mettere le piante in una serra fredda.

ANNAFFIATURA: 

l'abitudine d'irrigare ogni volta che la terra risulti asciutta al tatto è funzionale per questa specie, sebbene in estate e in periodi ventosi sia meglio irrigare maggiormente. L'Acero mal sopporta sia i ristagni che la siccità, e ama terreni freschi e umidi. In ESTATE oltre ad usare un sottovaso pieno di ghiaia umida è molto utile nebulizzare la chioma anche quotidianamente.


FERTILIZZAZIONE: 

ogni 15 giorni da Marzo a fine Giugno e da fine Agosto a Ottobre con un fertilizzante organico liquido, o in alternativa una volta al mese con un concime organico solido come l'Hanagokoro. Per stimolare la radicazione usare un fluido organico con vitamina B. Per un perfetto equilibrio tre, quattro volte l'anno usare un fluido organico minerale a base di microelementi curativo. L'acero richiede concimazioni costanti nei periodi vegetativi ma essendo sensibile è opportuno anche non eccedere nei dosaggi.


EDUCAZIONE CON IL FILO: 

questa specie si forma soprattutto mediante la potatura. Il filo si deve applicare con molta attenzione, solo nel periodo di maggior riposo e senza lasciarlo per più di due mesi, altrimenti incide facilmente la corteccia. In primavera conviene utilizzare una protezione di rafia e lasciarlo per poche settimane. 

 
RINVASO: 

il periodo migliore per il rinvaso và dalla caduta delle foglie al rigonfiamento delle gemme (Novembre - Marzo, circa) prima che spuntino le nuove foglie. L’apparato radicale mediamente dev' essere ridotto di 1/3 e, se necessario, lo si può liberare completamente dal vecchio terriccio, lavorando “a radice nuda”. I rinvasi vanno eseguiti ogni anno, negli esemplari più vecchi anche ogni 2/3anni.


POTATURA: 

l'epoca per una potatura di selezione dei rami è in tardo autunno durante la caduta delle foglie o inverno. Si può fare anche alla ripresa vegetativa, ma non su rami grossi e comunque con il rischio di perdita di linfa anche applicando il mastice. La potatura di sfoltimento sui rami giovani va fatta tenedo presente la direzione delle gemme lasciate.


PINZATURA: 

 sulle piante formate si esegue questo intervento per evitare l'allungamento dei germogli nuovi, e lo si fa durante tutto il periodo di crescita. Sulle piante in formazione si può eseguire anche la tecnica della defogliazione ogni due anni, lasciando il picciolo, per favorire l'avvento di una ramificazione fine.

 

DEFOGLIAZIONE:

 a maggio-giugno si può effettuare la defogliazione, utile per ridurre la grandezza delle foglie. L’operazione si effettua con l'apposito defogliatore o con le unghie,  eliminando tutte le foglie del Bonsai, lasciando solo il picciolo attaccato al ramo. Dopo pochi giorni, la pianta produce nuove foglioline, più piccole delle precedenti, che rendono il bonsai proporzionato e armonioso. La defogliazione è una tecnica che necessita di molta energia, quindi, ricordarsi di effettuarla esclusivamente su piante in perfetto stato di salute, poiché un bonsai sofferente potrebbe non riuscire a riprendere la vegetazione. 


PATOLOGIE:

afidi (in primavera), acari (estate), cocciniglie (poco soggetto), bruchi, marciume radicale (attenzione nel periodo estivo) e Oidio (estate/autunno).