Famiglia: Asteraceae / Compositae
Genere: Chrysanthemum
Nome comune: Crisantemo, Margherita
Etimologia: dal greco Chrysos (oro)- anthemon (fiorente). Letteralmente "fiorente d'oro", ad indicare la sua luminosità.
Storia: Il Genere Chrysanthemum una volta includeva molte più specie, ma negli anni è stato scisso in sottogeni e vi sono anche state delle reintegrazioni, come nel 1999 il caso di Chrysanthemum indica. In questo momento il genere può essere chiamato anche Dendranthema o Glebionis a seconda della specie di cui si parla. Per maggiore chiarezza e comodità preferisco mantenere per ora la vecchia terminologia.
Coltivati in Cina sin dal V° secolo aC, vennero importati in Giappone solo nel VIII° secolo dC, dove l'imperatore lo adottò come suo simbolo ufficiale. Portato in Europa nel XVII° secolo, fu chiamato così da Linneo (1753), in riferimento al colore originale delle prime piante.
Il Crisantemo è strettamente imparentato con la margherita (Chrysanthemum leucanthemum e C. frutescens) il cui nome comune pare derivi dal ricordo di Margherita di Savoia, che si dice amasse molto questi umili fiori di campo. Col nome di crisantemo si indicano solo i poliibridi generati da due specie sub-arbustive asiatiche: Chrysanthemum indicum e Chrysanthemum sinensis, entrambi della Cina e del Giappone, introdotte in Europa verso la fine del ‘700.
Queste piante vengono anche definite Crisantemi dei fioristi, piante generose ma anche esigenti a livello di condizioni pedoclimatiche:
Temperatura: la temperatura invernale ideale si aggira intorno a 4-13 °C.
Luce: buona, ma al riparo dal sole diretto.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare regolarmente la pianta, facendo in modo che il terreno risulti sempre umido. Innalzare l’umidità ambientale, tenendo la pianta su una terrina riempita di sassi mantenuti costantemente bagnati. Anche spruzzature a foglie e fiori contribuiranno a mantenere fresca la pianta.
Substrato: terreno fertile, sciolto e ben drenato.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: concimare ogni tre settimane, solo dopo la comparsa dei boccioli. Per modificare il periodo di fioritura bisogna agire sul numero di ore giornaliere di luce: aumentarlo, con l’utilizzo di sorgenti artificiali, per ottenere una fioritura ritardata; ridurlo, invece, se si preferisce anticiparla.
Potatura: i crisantemi dei fioristi richiedono una potatura particolare a seconda della necessità di produzione:
- Per ottenere piante con una fioritura abbondante: cimare il fusto principale prima che compaia il bocciolo apicale (detto bocciolo coronato primario) e le ramificazioni primarie (che compaiono sul fusto principale all’ascella delle foglie9, prima che sia apparso il bocciolo apicale (detto bocciolo coronato secondario). In questo modo la pianta produrrà ramificazioni di secondo ordine che daranno origine a boccioli coronati terziari e di conseguenza a fiori più piccoli ma molto più numerosi.
- Per ottenere fiori recisi: in giugno cimare il fusto principale (di solito la pianta dovrebbe avere raggiunto l’altezza di 15-20 cm.), avendo cura di lasciare non più di 6 ramificazioni primarie (sono quelle che compaiono all’ascella delle foglie sul fusto principale). In questo modo si ottengono esemplari che producono fiori di dimensioni ottimali. Per le piante coltivate in appartamento, è necessario ridurre il numero delle ramificazioni primarie da lasciare a 3-4. Queste inoltre dovranno essere “ripulite” da tutti i germogli laterali al fine di non disperdere le energie della pianta e ottenere fiori di dimensioni maggiori.
Malattie, parassiti e carenze di coltivazione:
- Afidi: attaccano foglie e fiori. Succhiano la linfa e rendono la pianta appiccicosa. Si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici.
- Tripidi: sono insetti piccoli e neri che saltano di pianta in pianta, pungendo foglie e boccioli, provocando la deformazione di questi ultimi (con conseguente difficoltà di schiusura), nonché l’essiccazione degli apici fogliari e la comparsa di areola argentee o macchie nerastre sulla pagina inferiore della lamina fogliare. Si combattono con insetticidi specifici.
- Minatrici delle foglie del crisantemo: le larve di questo parassita possono distruggere completamente le foglie scavando gallerie nel mesofillo, rispettando completamente l’epidermide. Si combattono con prodotti specifici.
- Mosche delle radici del crisantemo: la larva di questo insetto può attaccare le radici e la base del fusto. Si combatte con prodotti specifici.
- Nematodi del crisantemo: attacca le foglie determinando, dapprima, la comparsa di macchie brune tra le nervature e successivamente l’annerimento e l’appassimento dell’intera foglia. In casi gravi possono portare alla morte l’intera pianta. Si combatte con prodotti specifici.
- Aleuroidi: possono attaccare le foglie. Si riconoscono perché scuotendo la pianta si determina la comparsa di una “nuvola bianca” di piccoli insetti volanti. Si combattono con prodotti specifici.
- Ragnetti rossi: acaro che si sviluppa facilmente in ambienti caldi e secchi. Se ne può prevenire la comparsa spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale (ad esempio ponendo la pianta su una terrina riempita di ciottoli tenuti sempre bagnati, facendo attenzione che l’acqua non raggiunga mai il fondo del vaso). Si combatte con prodotti acaricidi.
- Carbone: si manifesta con la comparsa di macchie di colore marrone-rosato, piccole come la capocchia di uno spillo, sui fiori del raggio. Successivamente le macchie aumentano di dimensione, assumono un colore nerastro e si coprono di una muffa grigiastra. In pratica alla fine il fiore diventa bruno-nerastro. Le piante ammalate devono essere eliminate. Si previene trattando i semi.
- Macchie tondeggianti e nerastre sulle foglie: di solito sono dovute a cattiva ventilazione ed eccesso di azoto nella concimazione.
- Tracheomicosi: malattia fungina che colpisce le piante determinandone l’avvizzimento a partire dalla parte inferiore. Le piante infette devono essere eliminate e il terreno disinfettato con prodotti specifici.
Oggi in Italia il Crisantemo è considerato il "fiore dei morti", dato che viene usato nei cimiteri per via del suo periodo di fioritura e della durevolezza del fiore una volta reciso. In Giappone invece è il fiore nazionale e rappresenta gioia e speranza.
FIORE DELLA VITA E DELLA FELICITA'
in oriente viene così definito e utilizzato per celebrare matrimoni e compleanni.
La sua coltivazione praticata in Cina a partire dal 500 a.c. , ebbe la sua massima diffusione dal x° secolo in Giappone, dove è considerato fiore nazionale, ed ogni anno l’imperatore apre i giardini della sua reggia per esibire le nuove e le antiche specie che qui vengono coltivate.
COMMESTIBILITA'
Ma il motivo dell'apprezzamento di molti popoli nei suoi confronti non è solo ornamentale, ma anche dovuto alla sua commestibilità.
Da tempo immemorabile in Corea e Cina si usano i petali secchi dei crisantemi gialli per preparare tisane, mentre in Giappone questi fiori sono venduti abitualmente nei negozi di verdure.
Nella cucina giapponese sono utilizzate, lessate e condite un po’ come gli spinaci, le tenere foglie del Chrysantemum coronarium, verdura coltivata in tutto il territorio. Si tratta di un piccolo crisantemo giallo, commestibile, che si trova sovente come decorazione nei piatti di sushi e sashimi.
Ma anche fra le varietà ornamentali la commestibilità dei petali (utilizzabili anche freschi in insalatine) rimane invariata, va invece posta maggiore attenzione all'utilizzo delle foglie, dal momento che possono risultare troppo dure o amarognole a seconda della specie.
A livello vitaminico le foglie risultano possedere grandi quantità di vitamina A e potassio, e buona presenza di sodio e calcio, inoltre piccole quantità di magnesio e ferro. Totale assenza invece di colesterolo e pochissime tracce di lipidi.
Nella cucina moderna i fiori vengono usati a livello gourmand per contrastare i gusti troppo forti e dolci, oltre che per dare colore ai piatti.
Ecco una ricetta:
Crisantemi in pastella
Ingredienti: 3 o 4 crisantemi bianchi o gialli,grappa o rhum, 3 uova, 100gr di zucchero di canna, 200gr di farina 00, ¼ di litro di latte, burro e olio
Preparazione: in una ciotola raccogliere i petali dei crisantemi bianchi e coprirli letteralmente di grappa o di rhum. Lasciarli in macerazione per circa un’ora. Intanto preparare in un’altra ciotola la pastella nel modo seguente. Sbattere i tuorli di uova con lo zucchero di canna e unire mescolando, poco alla volta, la farina alternando con il latte. Per ultimo aggiungere gli albumi montati a neve ferma e lasciar riposare per 40 minuti. Strizzare i petali dei crisantemi, unirli alla pastella, mescolare e poi, a cucchiaiate, versare in padella con burro e olio. Far dorare dai due lati e servire.
Mmmmm....non so voi ma io quasi quasi un assaggino me lo farei ;)
PS. prima che iniziate a mangiucchiare tutti i fiori di Crisantemo che trovate al camposanto, ricordatevi che devono essere coltivati biologicamente, e in genere quelli per utilizzo ornamentale non lo sono....capito? Meglio coltivarsene uno in giardino, almeno siamo tranquilli.
© 2011-2024 Il Garden di Savegnago Ivano. Powered by EICON Torino